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Sorpresa?!

Il meglio di due mondi


L'ho rimorchiata in disco una sera. In realtà fu lei che si avvicinò a me la prima volta. All'inizio era solo una specie di gioco per me, spinta più dalla curiosità che altro.
L'avevo vista diverse sere prima che cercava di attirare l'attenzione; i nostri sguardi si saranno incrociati un paio di volte. Mi diede l'impressione di una che ci sapeva fare con i ragazzi, di una tipa figa ma che ha il pregio di non tirarsela troppo. Di una che sa come ottenere ciò che vuole.
All'inizio non le diedi molto retta, sia perchè ero impegnata a lavorare, sia perchè non è certo il genere di persone con cui parlo spesso in disco. All'inizio non avevo capito neanche che ci stava provando con me; pensavo fosse solo alticcia e un po' strana.
Ero impegnata ad attirare l'attenzione dei ragazzi quando lei si fece sotto e mi chiese se poteva offrirmi un drink. La cosa non mi sembrò più strana del solito; immaginavo fosse un modo come un altro per rompere il ghiaccio. Ma, quando sono i ragazzi a farlo, si sa che è un modo come un altro per conoscersi e scopare.
Fu subito diretta e mi fece i complimenti per come ero vestita. Disse che ero molto carina. Io la ringraziai di cortesia. Mi disse, inoltre, che era da un po' che mi stava osservando e che voleva conoscermi meglio. All'inizio ero sorpresa, poi lusingata. Era la prima volta che al locale una ragazza flirtava con me mostrando interesse con espliciti apprezzamenti.
Il fatto che fosse anche bella mi intrigava un sacco. Non ho avuto molte esperienze lesbo, le poche che ebbi furono da ragazza, contraddistinte per lo più dalla curiosità e dall'intima confidenza reciproca tra amiche. Ricordo che a 15 anni mi diedi da fare con mia cugina, ma fu una cosa innocente e sporadica, accaduta più che altro per scoprire il nostro corpo e la nostra sessualità. Al di là di qualche avventura non ho mai incontrato in modo intimamente profondo il mio stesso sesso e credo che sarei incapace di stabilire con esso una relazione stabile. Ma a divertirsi che c'è di male?
Mi piaceva. Mi piaceva come sorrideva e come ci provava spudoratamente con me, ma mai con volgarità o con superficialità. Semplicemente mostrava esplicito il proprio interesse nei miei riguardi e lo faceva con molta calma e naturalezza (a volte persino con un leggero imbarazzo), cosa che mi piaceva molto. Era diretta e non faceva giri di parole: mi voleva e voleva che io lo sapessi. Non mi diede la possibilità di rifiutare il suo invito a salire da lei dopo il lavoro e io non vedevo motivo per non accettare.
Mi piaceva il fatto che era una ragazza molto carina, di qualche anno più grande di me, che bazzicava spesso il locale, che era conosciuta in giro e che mi aveva fatto delle avance in pubblico. Non è una questione di popolarità, però mi piace stare al centro dell'attenzione e ci riesco bene con i ragazzi. E il fatto che anche una bella ragazza, una che avrebbe potuto rimorchiare chiunque, mi aveva offerto attenzioni particolari, mi intrigava non poco.
A prima vista sembrava una escort: aveva un vestito molto corto e sexy, ma tuttavia elegante; cioè roba di classe. Era più esperta di me e si vedeva da come riusciva ad essere naturale e diretta. Sono sicura che avrà rimorchiato un casino di ragazze, e probabilmente anche ragazzi - anche se all'inizio non mi diede l'impressione di essere apertamente bisessuale.
Verso le 5 uscimmo e salimmo sulla sua macchina. Parlammo del più e del meno e mi fece i complimenti per le mie calze: disse che le adorava. Arrivati sotto casa sua iniziò a baciarmi prima che potessi togliermi la cintura. Io ricambiai le effusioni, ma principalmente era lei che esplorava il mio corpo passando le mani dappertutto. Sapevo che sarebbe stata un' esperienza durante la quale sarei stata principalmente passiva. Il motivo è molto semplice: aveva più esperienza di me con le ragazze, era più grande e più decisa. E poi aveva le idee chiare, mentre io, anche se mi prestavo volentieri al gioco, avevo avuto l'ultima esperienza con una ragazza parecchio prima.
La sua casa non era male e dopo pochi convenevoli ci sedemmo sul divano a pomiciare. Sapevo che i baci e le toccatine non le sarebbero bastate ed ero pronta a lasciarmi andare. Infilò una mano sotto la gonna, tra le calze e il perizoma. Poi ci spostammo in camera da letto e continuammo a baciarci in piedi contro il muro. Dopo poco mi venne naturale scendere, inginocchiarmi, in un gesto che avrò fatto chissà quante volte con i ragazzi. Le baciai le splendide gambe lisce e vellutate, mentre osservavo le scarpette bianche con i tacchi. Mentre salivo più su con i baci sentivo l'eccitazione soprassalirmi. Un' eccitazione intrigante, composta da emozioni ineffabili scandite dal batticuore imperante e crescente, unito ad un pizzico di gelosia per la bellezza e la lunghezza delle sue gambe. Si sollevò leggermente il vestito, anticipando e facilitando le mie intenzioni. Dal sorriso leggermente forzato, e che forse nascondeva un lieve imbarazzo, sembrava leggermente incerta. "Sorpresa?!". Fu tutto quello che riuscì a dire mentre io rimasi attonita per qualche secondo e con la bocca spalancata. Poi alzai lo sguardo verso di lei che sorrise alla mia espressione, facendo t****lare sul suo viso un leggero rossore da imbarazzo.
All'inizio fui molto confusa e imbarazzatissima perchè davvero non me l'aspettavo proprio. Non riuscivo a realizzare se fosse una sorpresa piacevole o meno, ma sicuramente quel bel cazzo a pochi centimetri dalla mia bocca fu totalmente inaspettato. Non era completamente in erezione e già si vedeva che stava messo/a bene. Non era molto grosso ma di lunghezza arrivava sicuramente a non meno di 18-19 cm.
In quel momento avrei voluto chiederle tante cose, ma non sapevo da dove incominciare. E poi la situazione non era delle più appropriate per chiederle delucidazioni. C'era un solo modo di uscire da quell'imbarazzo: e voi sapete qual è, vero? Le lanciai un leggero sorriso di intesa prima di abbassare nuovamente lo sguardo sul cazzo. Deglutii e poi incominciai a lavorarlo con la bocca. Lo presi delicatamente facendo si che finisse di crescere completamente nella mia bocca.
In quel momento l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era: "come diavolo ho fatto a non accorgermene?". Come avevo potuto farmi rimorchiare da un trans senza avere il minimo sospetto? Tutto quello che sapevo è che era bellissima, e per giunta con un corpo mozzafiato. Per quel che mi riguardava lei era una donna a tutti gli effetti, solo che aveva un bel cazzo che stava esplorando la mia bocca.
Dopo un po' la confusione iniziale passò e, anche se per me era un esperienza completamente nuova, in quel momento non fu molto diverso da un normale pompino ad un ragazzo. E io che credevo che quella potesse essere l'esperienza lesbo più intensa della mai vita... invece avevo il solito giocattolo in bocca (non che la cosa mi dispiacesse).
Dopo pochi minuti mi staccò delicatamente la testa dal suo cazzo e mi invitò a mettermi più comoda sul divano. Appena ci sedemmo disse:"Sono vere le voci che dicono su di te... sei veramente brava con la bocca". Quella frase mi sorprese, ma ringraziai per il complimento. Poi aggiunse:"Sei rimasta scioccata?" (con un leggero sorriso intraprendente di chi è padrone della situazione). Balbettai qualcosa, non ricordo cosa, ma ammisi che non me l'aspettavo. Mi chiese se era la prima volta... e io risposi di sì. Continuò dicendomi che lei era bisex, anche se prevalentemente andava con i maschi. La cosa che mi sorprese molto fu quando mi disse che ai ragazzi, anche quelli più eterosessuali, non dispiace avere un cazzo con cui giocare. "Vengo vista come una bella ragazza che ha un "arma " in più delle altre. Ho tutto quello che in apparenza ha una ragazza....con me i ragazzi prendono il meglio di due mondi e non hanno bisogno di nient'altro: tutte le loro fantasie sono soddisfatte. Ho visto i ragazzi più carini, fighi e donnaioli inginocchiarsi e farsi comandare dal mio cazzo al punto di venerarlo e comportarsi come una vera troia. Tesoro, parliamoci chiaramente: chi non lo vuole il cazzo?"
Il suo discorso fu grosso modo questo. Poi aggiunse che non mi disse niente per paura di un rifiuto e che voleva solo divertirsi con me. Io non ero arrabbiata con lei, le sue parole mi avevano messo a mio agio. "Volevo vedere se riuscivo a rimorchiare anche una così bella ragazza come te. Con i maschi è facile, ma con le ragazze c'è più gusto. Adesso ti chiedo: Ti va di divertirti con me, tesoro?" Per me la sua era una domanda retorica, tuttavia non riuscivo a togliermi quella sensazione di confusione. Voglio dire, lei era un maschio, ma parlava, si comportava e appariva come una femmina, cosa che la trasformava in una femmina a tutti gli effetti. Però aveva un aggeggio tutto maschile che spuntava sotto lo spacco di quel bel vestitino corto. Ero impacciata perchè non sapevo come gestire la situazione né come comportarmi. Non sapevo se avrei dovuto sessualmente trattarla come un maschio o come una femmina. E non sapevo cosa lei si aspettasse da me. Voleva una compagna di giochi? Una ragazzaccia brava a prenderlo in bocca? Come voleva essere trattata? Come una donna o come un uomo? D'istinto la risposta sembrava facile: si comportava da donna, appariva come donna, ergo voleva essere trattata come una donna. Ma nel sesso i suoi 19 cm forse avevano più voce in capitolo, dopotutto era su quello che dovevo concentrarmi. Ero inesperta su quel genere di cose; probabilmente avrei dovuto trattarla come lei diceva di essere: una ragazza con un cazzo.
Quando tornammo a baciarci mi accorsi di essere un po' impacciata, ma decisi di lasciare a lei l'iniziativa. Spostò delicatamente i miei capelli per raggiungermi dietro l'orecchio con i suoi baci. Poi scese verso il collo. Quei baci mi facevano impazzire: dietro l'orecchio e il collo è da sempre il mio punto debole quando si tratta di baci. Inoltre lei era davvero brava e li dava con dolcezza, ma tuttavia con decisione. Erano baci semplici, a stampo, ma terribilmente sensuali. Trattenevo i mugolii in gola ma il respiro si faceva sempre più irregolare. Solo allora mi accorsi di essere totalmente bagnata. Avvicinò la bocca al mio orecchio e sussurrò con voce suadente:"Mi fanno impazzire le tue calze". Poi mi guardò con un sorriso ammiccante che sapevo cosa voleva dire. Mi venne istintivo piegare la testa all'indietro e chiudere gli occhi, mentre le mie gambe, aprendosi, si sollevarono formando un ampio ventaglio. Il mio invito fu chiaro e lei mi sfilò il perizoma lasciandomi addosso le calze.
Sentivo il suo sguardo sul mio viso, pronto a cogliere la mia reazione, ma io non riuscivo proprio a tenere gli occhi aperti: ero totalmente sopraffatta dall'emozione e da quell'intruglio di sensazioni. Affondò la sua lingua per un primo assaggio ed ebbi un sussulto. La sua lingua era così morbida, vellutata, sciolta, birichina, sbrigativa... Le sue leccate non erano ampie né profonde, ma molto veloci e io non potevo far a meno di gemere. Era una tortura dolcissima e deliziosa, sembravano miniorgasmi a ripetizione: uno dopo l'altro. Sapevo che anche lei stava godendo, sapevo che la mia espressione in volto la stava appagando, sapevo che i suoi occhi volevano vedere il mio viso sconvolto tanto da non riuscire ad aprire gli occhi, sapevo che le sue orecchie volevano sentire i miei gemiti da "ragazzina alle prime armi". Mi venne naturale stringere le gambe per accogliere la sua testa con una stretta e spingerla sempre più verso i miei umori. Con quel gesto si accorse che non sarebbe mancato molto al mio orgasmo - in realtà non saprei dire quanto tempo ancora il mio corpo avrebbe resistito all'impeto dell'orgasmo. A quel punto lei allargò di nuovo le mie gambe e io le appoggiai per terra. Si staccò dalla mia calda micetta; io alzai la testa d'istinto e accesi gli occhi verso di lei. "Ti faccio venire solo se mi guardi". Non dissi niente, ansimavo e basta. Non sapevo se sarei riuscita a tenere gli occhi aperti e a guardarla mentre mi esplodeva l'orgasmo pervadendomi il corpo. I miei occhi cedevano al piacere già prima. Ma lei voleva vedere i miei occhi guardare i suoi, voleva vedere la consapevolezza del suo sguardo su di me. Voleva vedermi indifesa e tramortita da i suoi colpi di lingua. Io sarei stata troppo imbarazzata a farmi guardare in quel modo. Voleva che i nostri sguardi si incrociassero mentre la sua lingua accarezzava il mio orgasmo. Il mio sguardo sarebbe stato sconvolto e sottomesso, il suo fermo e controllato, di chi ha il potere di controllare l'orgasmo altrui. Il fatto che avrei cercato di controllarmi sapendo che i nostri occhi si sarebbero incrociati le avrebbe dato ancora più potere.
Si staccò definitivamente dal mio lago d'eccitazione e si alzò. Io avrei voluto implorarla di continuare ma lei aveva capito che non potevo assicurarle di guardarla per tutto il tempo, fino alla fine. Mi tolse la minigonna e mi diede il suo cazzo. Mi mise girata a quattro zampe sul divano. Ero nuda, eccetto per le calze e le scarpe. Lei aveva ancora il vestitino, tirato un po'su, quando iniziò ad assestarmi dei colpetti da dietro. La mia micetta era talmente bagnata che li sentii appena e non mi fecero molto effetto. Aveva il mio laghetto come lasciapassare per la sua esplorazione interna.
Quando poco dopo si tolse aveva il cazzo imbevuto dalla mia eccitazione. Con gentilezza mi chiese: "Me lo pulisci un po', tesoro?". Lo strinsi in bocca e andai su e giù fino a lavare l'asta con la mia saliva. Poi mi tolsi e mi chiese:" Ti piace il tuo sapore?". Era una domanda troppo porca per potervi rispondere e io ero talmente eccitata che non riuscii neanche a scandire bene il gusto della mia crema sul suo gelato. Non penso che si aspettasse una risposta, comunque.
Ci incamminammo in camera da letto, così da stare più comodi ed avere più spazio di manovra. Vedendola completamente spogliata potevo ammirare il suo cazzo e i suoi testicoli lisci e gonfi. Adesso capivo meglio la natura della sua domanda (quella sul mio sapore): era una domanda da maschiaccio. I suoi seni erano appoggiati ai miei quando mi penetrò per la seconda volta, questa volta io sotto e lei sopra. I suoi seni erano piccoli, sodi e avevano dei capezzoli molto turgidi. Era più alta di me e gli riusciva bene fottermi.Ero confusa perchè avevo una donna con un bellissimo culo che spingeva per penetrare il suo cazzo dentro di me. Era una donna con tutta la sua sensualità, con tutto il suo sapore, eppure con tutta la sua forza da maschiaccio.
Mentre mi scopava le abbracciai la schiena incrociando le gambe; era un gesto carino e voleva essere un modo dolce per invitarla a continuare e per farle capire che ero sua. Poi la bocca si ripresentò sul mio orecchio dicendomi:"Come vuoi venire amore?" Ero talmente eccitata che non feci caso più di tanto ad "amore" - anche se lo apprezzai - e riuscii solo a dire:"Con la bocca". Lei chiese conferma e io dissi di sì.
Si staccò e si mise sopra di me a cavalcioni, ma con il bacino appena sotto il mio seno. Il suo cazzo spuntava dalle rotondità del mio seno e puntava dritto verso la mia bocca. Lo strusciò un po' in mezzo alle mie tette prima di infilarmelo in bocca. Mi tenne la testa giù, appoggiata al letto, evitandomi lo sforzo di tenerla sollevata, anche se in quel modo non potevo succhiarlo. Giocò un po' con le mie labbra sbattendomelo e strusciandomelo. Poi si inginocchiò al lato del letto e io già sapevo cosa fare. Gli chiesi se voleva che lo guardassi in faccia ma non mi rispose, tranne che con il suo solito sorriso. Sapevo quello che mi aspettava e sapevo anche che la sua lingua non avrebbe dovuto faticare molto per regalarmi l'orgasmo che aspettavo.
Le sue leccate erano intense ma fugaci, e si concentravano sullo stesso punto. Giocava con il mio clitoride come nessun altro aveva fatto; in questo sì, assomigliava a una donna.
Iniziai a sentire in lontananza il treno dell'orgasmo che fischiava attraverso i miei gemiti forti. Le gambe già si muovevano spasmodiche e il mio sguardo su di lei stava per abbandonarlo. Ma prima che potessi chiudere gli occhi e godermi finalmente il mio orgasmo, lei mi ammiccò l'occhio compiacente continuando a posare la lingua su di me. Quando la vidi strizzare l'occhio lo interpretai come una specie di permesso da parte sua, un permesso che acconsentiva a lanciarmi nell'orgasmo e a chiudere gli occhi. Vi giuro che non appena vidi quell'occhio ammiccare sono esplosa in una serie di orgasmi lunghi e feroci. La mia testa si lasciò cadere sul letto mentre il mio corpo, in preda alla passione e alla sua lingua, si dimenava spinto da spasmi frenetici e dalle multicontrazioni che battevano forte quasi quanto il mio cuore.
Non appena mi calmai mi resi conto che ero sfinita; rimasi per un paio di minuti ad occhi chiusi pensando a cosa mi avesse procurato un orgasmo così intenso. Decisi che era stato il fattore psicologico: l'intrigo, la novità, la prima esperienza, quella sensazione strana di essere posseduta contemporaneamente da un uomo e da una donna. Come amante era stata brava, ma non molto di più di altre mie esperienze. Sotto orgasmo mi apparve tutto più intenso. Ma ora capivo che lei mi aveva goduto esattamente come voleva e che la sua sicurezza, la sua forza, derivava dal mio abbandono: mi ero totalmente concessa a lei.
Quando il mio respiro si acquietò, dopo la tempesta, lei era ancora in ginocchio che mi guardava con un'espressione rilassata, serena, dolce e molto molto soddisfatta e compiaciuta. "Sei stanchissima tesoro. Hai gli occhi pesanti e due borse sotto gli occhi". L'orgasmo mi aveva tramortita. Si alzò e andò in cucina a prendersi un bicchiere d'acqua. Poverina, credo che avesse davvero dovuto fare una bella scorpacciata del mio succo: non staccò mai la bocca dalla mia micetta bagnata.
Ritornammo di nuovo sul divano in salotto. Avevo le gambe che mi tremavano un po' dalla stanchezza. Mi inginocchiai davanti a lei, che era comodamente seduta sul divano con le braccia aperte e appoggiate sulla spalliera. Non voleva la mia bocca; mi invitò a salire sopra di lei. Le salii sopra, a cavalcioni, e questa volta il suo cazzo lo sentii più duro e profondo - probabilmente era anche la posizione, che permette la massima penetrazione, oltre al fatto che ero più asciutta. La cavalcai con mosse lente e poco decise. Il suo sguardo era incollato al mio seno. Esso era troppo eloquente per non lasciar trasparire invidia per quella parte di me - nonostante il mio seno non sia molto più grande del suo è certamente più tondo e naturale.
Non riuscivo ad impegnarmi come si deve, un po' per colpa dell'orgasmo appena ricevuto e un po' per la situazione strana: stavo scopando una donna come se fosse un uomo. In realtà era l'opposto, però io la vedevo come una donna a tutti gli effetti. Resta il fatto che non riuscivo a muovermi con la stessa naturalezza di quando sto sopra ad un uomo. Non so se si accorse di qualcosa, ma le sue dita accarezzarono i miei capelli portandomeli all'orecchio in modo da liberarmi il viso. "Hai delle calze fantastiche, te l'ho già detto?". Le annuii. "Posso indossarle?". Certo, risposi convinta. La richiesta era un po' insolita ma non vedevo motivi per non acconsentire. Era una richiesta da donna. Mi tolsi le scarpe e mi sfilai le calze. Poi ritornai in ginocchio per mettercele. Si eccitò molto ad indossare quel mio indumento.
Si rimise le scarpe e si alzò per guardarsi allo specchio. Poi mi chiamò per raggiungerla e, con lo sguardo fisso sullo specchio per ammirare le calze, mi spinse la testa giù e io mi inginocchiai all'altezza delle sue (cioè mie) calze. Si guardava compiaciuta mentre mi era tornato in mente che le piaceva essere succhiata in piedi. Così iniziai a succhiarlo. Questa volta ero completamente nuda, né calze né scarpe. Solo il lucidalabbra faceva da schermo tra il suo cazzo e la mia bocca. Questa volta ero meno impacciata e la mia lingua andava sciolta (so bene come far godere un cazzo). Lei sapeva che quella era la mia specialità. Se solo avessi potuto le avrei regalato un orgasmo identico a quello che lei aveva regalato a me, ma sapevo che sarebbe stato difficile.
Davanti allo specchio c'era un soffice parchè che accoglieva come poteva le mie ginocchia. Era l'unica parte della casa con il parchè, il resto era piastrellato con grandi mattonelle lisce e bianche trasparenti. Appoggiai le mani ai lati delle sue gambe, fino a toccargli le calze. Lei ebbe un sussulto e sembrò apprezzare il mio gesto. Le sue gambe erano lunghe e le calze finivano un po' più sotto rispetto a dove finivano sulle mie, ma le stavano bene ugualmente. Non riuscivo a vedere il suo sguardo ma credo fosse sempre incollato allo specchio.
Poi iniziai a sentire il tremito del glande che si fece sempre più forte; le contrazioni erano davvero intense e non si placarono nemmeno durante i fiotti di sperma. Poco prima di venire mi accompagnò la testa con morbidezza, spingendomela leggermente sul cazzo. Probabilmente voleva avvisarmi che stava per schizzare o invitarmi a non staccare la bocca. Io avevo già intuito il suo imminente orgasmo e con un gesto deciso le tolsi la mano dalla mia testa e spinsi la bocca più forte per farmi scivolare l'asta in profondità. Fu un modo per comunicargli che non c'era affatto bisogno che la sua mano mi tenesse la testa e che spontaneamente la mia bocca avrebbe (ra)accolto il suo nettare senza staccarsi mai, fino all'ultima goccia. Dopotutto, era il minimo. Non vi pare?
Fui sorpresa del mio stesso gesto perchè in genere mi piace quando mi accompagnano il movimento - e lei l'avrebbe fatto certamente con dolcezza ed eccitazione - ma volevo farle capire che sarei stata felice di occuparmi spontaneamente del suo piacere senza espliciti inviti.
Il suo sperma non era molto denso e riuscii a contare sei fiotti di sperma. La mia amica Sara, tempo a dietro, mi consigliò di contare gli schizzi per tenere una specie di classifica; un gioco che facciamo io e lei. Ma il modo migliore, dice Sara, per capire la quantità di una sborrata non sono gli schizzi, né tanto meno la densità, ma il numero di ingoii, cioè di deglutizioni durante le schizzate. Generalmente le deglutizioni sono di numero inferiore rispetto agli schizzi. Secondo lei, in quasi tutte le sborrate si riuscirebbe tranquillamente a cavarsela con un paio di ingoii, al massimo tre. Ma generalmente si deglutisce quasi uno schizzo alla volta per evitare di riempirsi la bocca di troppo sperma. Per me, più che la paura di affogare, c'è quella di mischiare lo sperma alla saliva, cosa che non mi piace proprio. Perciò ingoio subito oppure lo raccolgo tutto in bocca e lo faccio colare (o lo sputo). Così, secondo Sara, dopo le 4-5 deglutizioni significa che la sborrata è stata abbondante, la qual cosa capita frequentemente in presenza delle nostre lingue. Se si superano le 7 è una megasborrata e se si superano le 10 ci si è ingurgitati l'equivalente di più di mezzo bicchiere di sperma.
Non contai le deglutizioni, in questi casi mi concentro sul sapore. Il suo era vischioso e poco deciso, femminile oserei dire. È stato più facile mandarlo giù e l'ho fatto volentieri. Lei mi ha guardata con un bel sorriso e poi mi ha chiesto se poteva tenersi le calze. Certo, con piacere, risposi io. Credo l'eccitassero quelle calze e che volesse tenerle per sé come una specie di trofeo.
Lei rimase nuda e girovagò un cucina. Mi chiese se volevo un bicchier d'acqua ma rifiutai. Non mi piace bere dopo lo sperma. Poi mi invitò a fare colazione da lei, ormai si era fatta l'alba. Chiacchierammo come delle buone amiche ed affettivamente siamo rimaste in contatto.
Poi, mentre mi rivestivo, ancora in preda all'eccitazione e col sapore del suo sperma ancora in bocca, le dissi: "Mi hai fatta tua. Mi hai fatta sentire donna, né troia né porca". Lei mi rispose ammiccandomi un magnifico sorriso di compiacimento.
Mi prestò la sua macchina e io la lasciai a casa nuda e con le mie calze.
Published by Melissa93
12 years ago
Comments
6
Bisexanal
Bisexanal 10 years ago
se sei davvero del 93, ed è farina del tuo sacco, tesoro intraprendi la carriera di scrittrice di corsa...
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boy_92 10 years ago
ma quanti anni hai???? scrivi come una scrittice espertissima...e cosa importante nello scrivere..sai far eccitare molto e catturi l'attenzione del lettore.. *.* ah...quindi la mia sarebbe una megasborrata? interessante.....mi piacerebbe sapre di dove sei..magari siamo vicini... :)
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krakatoa64 11 years ago
complimenti è scritto benissimo... è una storia vera ?
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seriov308 12 years ago
veramente ben scritto. Ottimo!
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iosnme 12 years ago
così sexy
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dottor_anal 12 years ago
Tu sei bella porca e sexy a 360°
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