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Sono veramente eccitato e contento all’idea di potermi immergere anch’io, da oggi, in questo grande spazio mediatico.

Un luogo condiviso d’espressione e di scambio in cui rivelarsi, a sé stessi e agli altri,dall’intimo della propria natura e delle proprie emozioni,occasionalmente liberi dagli obblighi e dai limiti di un obliante formalismo sociale.
Un punto deve gli abissali spazi di una dimensione primitiva e innata possono dunque liberatoriamente levarsi in volo, rivelando i suggestivi orizzonti di un subconscio collettivo, sincero e vitale.
Zona convergente e “franca” di rappresentazione della propria natura primordiale, delle emozioni inconfessate, degl’ideali “non allineati” e travolgenti, della passione amorosa in qualunque sua declinazione e forma, questo è un luogo in cui l’accordata celebrazione di un comune erotismo materiale s’eleva ad immagine di un intenso romanticismo “alternativo” e corale, oltre che a quella di un intrigante – e reale - fenomeno sociale.
Un forte segnale dai gioiosi sapori istintuali - impregnanti ed ebbri come una festa dionisiaca -, capace d'infrangere le sigillanti ritrosie dei comuni archetipi culturali e di creare, nell’apparente trasgressione formale, un arco di schietta e profonda complicità psicologica e amicale.

Complimenti e grazie a tutti, dunque!

Ma, volendo andare provocatoriamente “oltre”, devo dire che ciò che maggiormente mi ha conquistato, e che continua tuttora a conquistami, è la rilevante presenza di un folto pubblico femminile, con la sempre “commovente” (per me) esternazione di sé nei loro commentari, nelle loro citazioni e nelle loro preferenze.
Non è solo per uno scontato giudizio maschile che dichiaro questa mia predilezione, ma perché, in un mondo ancora – purtroppo – tanto prevenuto e chiuso in merito alla sessualità femminile, avverto in questo loro rivelarsi la testimonianza di un coraggio e di una libertà che mi appaiono, a dir poco, straordinari!
Oggettivamente, se come uomo reputo - per similitudine - la quasi totalità degli interventi maschili in queste sedi abbastanza scontati – simpatici, certo che sì, ma …. abbastanza scontati -, da parte delle “accolite” di questi gruppi avverto invece un’intraprendenza emotiva, un orgoglioso narcisismo autobiografico, un’entusiastica onestà auto espositiva, un generoso slancio partecipativo e un’affascinante spregiudicatezza che molto spesso mi lasciano, nella loro ricchezza comunicativa, deliziosamente …. senza respiro.
Sovente con forme, argomenti e temi che solo la maggiore sensibilità della donna riesce ad evocare e ad esprimere, creando spesso un sottile ma intenso “valore aggiunto” di natura intimistica o emotiva alle dense tematiche trattate, nonostante un presunto – e assolutamente erroneo – criterio uniformante che dovrebbe qualificare il genere.

Un nuovo particolarissimo grazie e ammirati complimenti, dunque, a tutto quel delizioso e coraggioso “popolo” femminile che in queste comunità mediatiche, sulle inerenti e calde tematiche che caratterizzano il genere, possiamo vedere così presente e vivo in una sua libera e smagliante immagine elettiva: onnipotente simbolo ma anche leggiadra e fragile icona di questo ribollente universo dell’animo, così ludico e così …. solenne! E per legge di natura così insostituibilmente …. donna!